L'EVO – L'Olio della Legalità

A Suvignano, tra le colline morbide delle Valli Senesi, c’è un oliveto che non è solo un oliveto. È un campo che un tempo appartenne alla mafia e che oggi è diventato il simbolo di un riscatto collettivo. Qui, il 3 ottobre 2025, la cooperativa sociale agricola Il Santo ha ricevuto l’incarico di prendersene cura per un anno: non un semplice affidamento ma l’inizio di una storia che unisce agricoltura, persone e impegno civile.

L’abbiamo chiamata “L’Oliveta della Legalità” e ogni giorno che passa quel nome prende forma. Perché tra i filari non lavorano solo agricoltori, ma studenti, volontari, pensionati, educatori, ragazzi arrivati da lontano in cerca di una nuova vita. Insieme, spalla a spalla, raccolgono olive ma anche qualcosa di più: fiducia, dignità, futuro.

Attorno a noi c’è una rete che non lascia soli: Libera, Arci, CGIL e SPI, Legambiente, l’Arcidiocesi, il Consorzio Arché, Le Discipline APS e tante realtà del territorio che da anni lottano per la legalità e il riuso sociale dei beni confiscati. Tutti insieme, come radici che sostengono lo stesso tronco.

Le giornate di raccolta, tra ottobre e novembre, sono diventate un pellegrinaggio laico: volontari da tutta la Toscana arrivano con scarponi e guanti, pronti a dare una mano e a ricordarsi che la criminalità organizzata si combatte anche così, con una scala appoggiata a un olivo e una cassetta di frutti buoni.

Le scuole hanno portato energia nuova: i ragazzi dell’Istituto Caselli hanno ideato la grafica dell’etichetta dell’olio mentre l’Istituto Agrario Ricasoli ha messo in campo competenze e giovani braccia. Una collaborazione che ha trasformato la tenuta in un’aula a cielo aperto.

E poi ci sono loro, un gruppo di ragazzi di origine pakistana, conosciuti nei percorsi di accoglienza. Oggi lavorano tra gli ulivi restituendo alla comunità ciò che la comunità ha dato a loro: tempo, fiducia, possibilità. È un circolo virtuoso, un passaggio di mano in mano che fa ben sperare.

Il risultato? Un olio buono davvero il nostro EVO. Buono perché saporito, certo, ma soprattutto perché racconta una storia di tante persone diverse unite dalla stessa idea: la terra è di chi se ne prende cura con onestà.

E adesso tocca a voi assaggiarla, questa storia.

Chi vuole incontrare i protagonisti di persona, può farlo il 1° dicembre a Siena, in via Lucherini 16, alla Bottega di Libera Terra. Oppure può chiamarci al 340 615 3768.

Suvignano vi aspetta: qui l’olio profuma di legalità.

 

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